lunedì 2 gennaio 2012

George Seaton, un grande tra regia e scrittura



George Seaton



George Seaton – vero nome George Stenius – nacque a South Bend (Indiana) il 17 aprile del 1911 ma crebbe a Detroit (Michigan). Brillante sceneggiatore, indimenticabile regista e coraggioso produttore, esordì come attore radiofonico dando la sua voce al leggendario Ranger solitario (The Lone Ranger), creato per la radio nel 1933 e ripreso poi per la televisione (1949–1957).

Nel 1933 si legò alla Metro Goldwyn Mayer, scrivendo gag – spesso non accreditato – per diversi attori; passò quindi alla 20th Century Fox (seguendo il produttore William Perlberg col quale collaborò per anni) e alla Paramount Pictures, dando sempre il meglio di sé. Del 1943 è la sceneggiatura del dramma religioso Bernadette (The Song of Bernadette), un successo al botteghino che gli meritò la prima nomination agli Oscar, diretto da Henry King con Jennifer Jones, Vincent Price e Lee J. Cobb.  Divenuto un abile sceneggiatore, nel 1948, vinse l'Oscar per la migliore sceneggiatura grazie alla commedia fantastica Il miracolo della 34a strada (Miracle on 34th street) (1947) con Edmund Gwenn (che vinse l'Oscar) e Maureen O' Hara, sentimentale film di Natale che ogni anno tutte le televisioni fanno a gara nel riproporre per la gioia dei nostri bambini. Del 1948 è Amore sotto i tetti (Apartment for Peggy) con Jeanne Crain e William Holden, commedia leggera ma venata di dramma che racconta di una giovane coppia senza casa: la ragazza conosce per caso in un parco pubblico un vecchio e deluso professore in pensione, pronto al suicidio, che offrirà loro il suo appartamento ritrovando la voglia di vivere.

Del 1953 è Il bambino perduto (Little Boy Lost) con Bing Crosby, storia commovente di un inviato speciale americano costretto nel 1940 a lasciare a Parigi la giovane moglie (che verrà fucilata dai tedeschi) con il figlio appena nato, che l'uomo ricercherà freneticamente dopo la guerra. Nel 1955 Seaton vinse l'Oscar come sceneggiatore – e fu nominato come miglior regista – per l'ottimo film La ragazza di campagna (The Country Girl) (1954), tratto dal testo del regista–drammaturgo americano Clifford Odets; il film fu interpretato da Grace Kelly (era Georgie Elgin, moglie di un attore bravo e famoso ma divenuto semialcolizzato dopo la morte del loro figlio avvenuta dieci anni prima), Bing Crosby (era il marito Frank Elgin che fa credere di essere succube della moglie mentre lei è la vittima) e William Holden (era il regista di teatro Bernie Dodd, che fa lavorare Frank e sembra odiare Georgie considerandola la causa del declino del marito). La moglie s'innamora poi del regista e, pur ricambiata, resta leale al marito che alla fine riconquista il successo professionale e il suo affetto. La drammatica interpretazione di tutti gli attori fu superba e il film ebbe sette nomination; la Kelly, mai così sensibile e intensa, vinse l'Oscar nel 1955 e si meritò anche il Golden Globe mentre il National Board of Review Awards nel 1954 premiò sia Crosby che la Kelly; il film fu presentato con successo all'8º Festival di Cannes e fu nominato per la Palma d'Oro.

Un altro dei capolavori di Seaton fu Dieci in amore (Teacher's Pet) (1958), grande successo di pubblico (ebbe due nomination all'Oscar) con Clark Gable, Doris Day e Gig Young. È la storia del contrasto intellettuale tra il cinico caporedattore di un importante quotidiano (istruitosi sul campo) e una docente universitaria (figlia di un famoso giornalista vincitore di Premio Pulitzer) convinta dell'importanza dell'istruzione per un buon giornalismo; il conflitto si sanerà anche grazie all'amore nascente tra i due. Come dimenticare la famosa regola d'oro del "pezzo" giornalistico perfetto: «who (chi), what (cosa), when (quando), where (dove) e why (perché)»?

Seguirono Il piacere della sua compagnia (The Pleasure of His Company) (1961) con Fred Astaire e Debbie Reynolds, storia di un pluridivorziato dedito a una vita scapestrata e vagabonda, nella quale vorrebbe coinvolgere la figlia che non vede da anni; Il falso traditore (The Counterfeit Traitor) (1962) con William Holden e Lilli Palmer, eccellente vicenda di guerra e spionaggio ispirata a una storia vera; Le ultime 36 ore (36 Hours) (1964), spy–story bellica che si trasforma in un incubo psicologico con James Garner, Eva Marie Saint e Rod Taylor; e infine Airport (1970) con Burt Lancaster, Dean Martin, Van Heflin e Maureen Stapleton, un enorme successo al botteghino tratto dal romanzo dello scrittore di best–seller Arthur Hailey, opera di grande forza psicologica per la quale Seaton fu nominato di nuovo agli Oscar (Helen Hayes lo vinse come migliore attrice non protagonista); il film ebbe tre sequel che non raggiunsero i nobili intenti dell'originale.

A Broadway George Seaton fu regista teatrale del successo But Not Goodbye (1944); vi ritornò con minore consenso di critica e pubblico nel 1967 con Love in E Flat di Norman Krasna (altro grande sceneggiatore di Hollywood).

Nel 1939 Seaton aveva sposato Phyllis Loughton, la prima donna "Mayor" (sindaco) di Beverly Hills (centro della moda californiano nella contea di Los Angeles), che gli rimase accanto fino alla morte. Fu "President of the Screenwriter's Guild" (1948 e 1949) e "President of the Motion Picture Academy of Arts and Sciences" (1955–1958). Nel 1961 ricevette quel particolare Oscar (assegnato per contributi eccezionali a cause umanitarie), denominato "Jean Hersholt Humanitarian Award".

Seaton morì di cancro a Beverly Hills il 28 luglio del 1979 (aveva 68 anni).


Come ha scritto Gianni Canova (vedere in "Garzantina del Cinema"), Seaton ha usato una «mano lieve e sicura nella tragedia dei sentimenti» (Il bambino perduto) ma ha anche diretto e sceneggiato «un melodramma di veemente carnalità» (La ragazza di campagna) per «tornare poi accattivante regista della commedia» (Dieci in amore) e infine per «rinnovare il proprio talento di sceneggiatore e regista nel dramma ricco di suspense» (Airport). ("Persinsala.it", 14 aprile 2011)

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